L'Europa e la "Transizione Energetica": Una Sostituzione Geopolitica, Non una Soluzione
Danilo Della ValleShare
Il Contrasto tra Retorica e Realtà
L'Unione Europea ha annunciato con orgoglio la sua decisione di non acquistare più gas naturale dalla Russia, con la promessa di raggiungere l'indipendenza energetica e di fermare i finanziamenti alla "guerra di Putin". Un passo che, in apparenza, sembra positivo per l’autosufficienza e per la lotta contro il regime russo. Tuttavia, la realtà ci racconta una storia ben diversa, un film che dura ormai da due anni e che ha un finale sempre uguale: abbiamo smesso di comprare il gas russo, ma abbiamo iniziato ad acquistare gas liquido statunitense.
La Vera Natura della "Transizione"
Il gas liquido statunitense è più costoso, più inquinante, e proviene da un paese che non è certo esente da critiche, dato il suo coinvolgimento in guerre e genocidi in varie parti del mondo. Ma la "transizione" che ci viene raccontata non è una vera rivoluzione nel sistema energetico. Non stiamo abbandonando i combustibili fossili per soluzioni più pulite e sostenibili; stiamo semplicemente sostituendo un fornitore con un altro, senza una visione strategica e lungimirante.
Un'Europa Sempre Meno Indipendente
Il risultato di questa “transizione geopolitica” è che i prezzi dell'energia sono alle stelle, mettendo in ginocchio cittadini e imprese. L'Europa sta diventando sempre meno indipendente, nonostante le promesse di autonomia energetica. Sostituire un fornitore con un altro non risolve il problema alla radice, ma alimenta l’ipocrisia e la dipendenza da potenze esterne.
La Necessità di un Piano Reale
Serve un piano concreto per uscire dai fossili e dalle ipocrisie. Non possiamo continuare a far finta di essere liberi, mentre ci inginocchiamo ai nuovi padroni geopolitici. È necessario avviare una vera transizione energetica, investendo in energie rinnovabili e tecnologie pulite che possano davvero garantire l’indipendenza energetica, senza dover cedere alla geopolitica dei combustibili fossili. È ora di affrontare la realtà e cambiare radicalmente il nostro approccio.