La maggioranza Ursula va in crisi: il Parlamento Europeo boccia la strategia militarista in Ucraina

Danilo Della Valle

Con un voto che segna uno spartiacque nella politica estera europea, il Parlamento Europeo ha approvato un emendamento che condanna la strategia militarista dell’Unione Europea in Ucraina.

Con 365 voti favorevoli e 182 contrari, la maggioranza che sostiene Ursula Von der Leyen e Kaja Kallas si è spaccata, mostrando crepe profonde e un malcontento crescente nei confronti della linea della guerra senza fine.

Un segnale politico chiaro

Il testo approvato denuncia apertamente il fallimento della linea bellica portata avanti finora:

  • l’UE non ha garantito la pace;

  • l’Europa ha perso rilevanza internazionale;

  • serve un cambio urgente verso diplomazia e protezione civile.

Questo voto rappresenta una sconfitta politica significativa per la cosiddetta “maggioranza Ursula”, che non appare più compatta e non riesce a convincere neanche dentro il Parlamento europeo.

La richiesta di coerenza

Di fronte a questo scenario, diventa fondamentale la coerenza politica: chi ha votato l’emendamento non può far finta di nulla. La linea militarista ha fallito, e ora la priorità deve essere una svolta diplomatica che metta al centro pace, dialogo e protezione civile.

È per questo che chiederemo coerenza a chi si è espresso contro la strategia bellica: non si può voltare la testa dall’altra parte di fronte alla mozione di censura che presenteremo contro la Commissione con l’elmetto.

Questo voto è un punto di svolta: l’Europa ha bisogno di una politica estera che torni ad avere credibilità internazionale e che risponda davvero alle esigenze dei cittadini, non agli interessi delle lobby delle armi.

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